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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 11/01/2012 - Borriello si dichiara “nemico” di Matri: «Sì, voglio sfilargli la maglia da titolare»
 

Borriello si dichiara “nemico” di Matri: «Sì, voglio sfilargli la maglia da titolare»
 

«Volete sapere se ho intenzione di sfilare a Matri la maglia bianconera della Juve e quella azzurra della Nazionale? Sì. Tutte le grandi squadre devono avere attaccanti forti. Ben venga la concorrenza interna, l’importante è che si faccia il bene della Juve». Parole e musica di Marco Borriello, il nuovo bomber arrivato alla corte di Antonio Conte per regalare ancora più opzioni in zona gol alla causa bianconera. Al momento però Alessandro Matri è ancora in cima alle gerarchie, offensive se non altro perché il centravanti di Graffignana è il goleador della Juve capolista (7 gol) e anche a Lecce, domenica scorsa, ha dimostrato di non aver perso il feeling con la porta avversaria. L’arrivo di Borriello dovrà servire da stimolo per fare ancora meglio, visto che l’ex romanista non ha alcuna intenzione di recitare il ruolo del comprimario: «Non voglio essere un problema, ma un’arma in più - ha detto ieri Borriello durante la presentazione ufficiale -. La Juve mi ha dato un’opportunità importante. Se avessi voluto fare la primadonna avrei scelto una squadra di blasone minore. Un passettino alla volta, spero di riprendermi quel posto in Nazionale che era mio un anno fa in Irlanda. Prima, però, voglio inserirmi nella mentalità forte della mia nuova squadra». E ricucire lo “strappo” con i nuovi tifosi che a Lecce lo hanno duramente contestato con uno striscione che lo accusava di essere un mercenario. «Non posso negare di essere un po’ dispiaciuto per quello striscione, ma ho molto rispetto per i tifosi della Juventus - ha proseguito l’attaccante, che ha scelto la maglia numero 23 -. Nella mia vita mi sono sempre comportato con grande dignità, un valore per me imprescindibile, in campo lavorativo e privato. Quel messaggio è figlio di una cattiva informazione: ribadisco di non aver mai detto di no alla Juve. Il Milan decise di cedermi dopo aver preso Ibra, la Roma si fece subito viva per prendermi a titolo definitivo mentre la Juve non poteva. Ora sta a me cambiare questa situazione: lotterò e suderò in campo come un leone». Altrettanto dovrà fare Matri, anche perché il 4-3-3 di Conte prevede l’utilizzo di una sola punta centrale. Ma chissà che, strada facendo, il modulo non possa cambiare e che la coppia di “belli e impossibili” possa coesistere. Anche per la felicità delle tifose bianconere.

 


 

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